Riflessioni sull'amicizia.


La tragedia delle relazioni umane è che più cresci e più diventano complicate. Passi l’infanzia e l’adolescenza a desiderare ardentemente di crescere, per avere libertà, per poter uscire da solo, per poter andare a ballare o vivere per conto tuo per poi renderti conto una volta cresciuto che è solo tutto un gran casino. Quante bambine piccole che girano spingendo un mini passeggino con caricata una bambola desiderando di essere mamme. Quando sei piccolino credi tante cose, credi che i tuoi genitori siano super eroi supersonici con poteri fantasmagorici, credi che i nonni saranno lì per sempre, credi che non importa come si girerà la vita, il destino ti porterà esattamente la dove devi andare. Sei convinto che il vero amore esista e che se c’è, vince contro ogni cosa, sei sicuro al 100% che Babbo Natale viva davvero e che se ricevi i regali è perché sei davvero stato bravo (senza pensare che a conti fatti che non c’è mai nessuno che è stato cattivo…), se perdi i denti il topo passa, lascia 1000 lire e archivia quei pezzetti di te piccolo chissà dove. Pensi che i cartoni riportino la realtà dei fatti e che il mondo sia pieno di soldati che sposano indiane, principi che sposano poverette e sirene che diventano umane per amore. Gli animali parlano ma i grandi tacciono, quando sei bambino. È molto più semplice essere amici quando si è piccoli… i bambini non conoscono risentimento, non sanno cosa sia l’odio e per la maggior parte nemmeno la rabbia. Non esiste il gruppo, sei dentro o sei fuori, esistono piccoli individui con bambolotti, macchinine o cavalli di plastica che si siedono insieme e si scambiano i giochi senza sapere magari nemmeno i reciproci nomi. Se non vai a scuola per una settimana o più, nessuno se ne cura e al tuo ritorno trovi tutto come lo hai lasciato. 
Come dicevo all’inizio, crescendo le cose cambiano. Si instaurano dinamiche, le più svariate e la gente finisce sempre per desiderare le stesse cose così da finire in competizione con chiunque sia sulla tua stessa strada. Alzi la mano chi non ha mai avuto momenti nella vita in cui ha dovuto reinventarsi da capo per cercare un nuovo gruppo con cui uscire per non restare solo. Chi ha avuto una relazione asfittica e alla conclusione di questa è rimasto solo, chi è cambiato in seguito ad un viaggio od una esperienza e al ritorno ha visto la sua vita da fuori, senza riuscire più a calarvisi dentro. Quando stai in quella situazione lì, lasciatemelo dire, sei davvero nella merda. Smarrimento, ansia, paura, domande esistenziali del tipo: troverò mai qualcuno con cui uscire di nuovo o farò l’eremita fino alla vecchiaia?
Le persone sono fatte così, tutti nella vita abbiamo escluso almeno una volta e tutti, almeno una volta, siamo stati esclusi. Non credete a chi vi racconta di essere pieno zeppo di amici da non sapere dove metterli, spesso quelle persone sono le più sole in assoluto. La vera amicizia è forse tanto rara quanto il vero amore e così come quest’ultimo, non è mai nemmeno detto che la incontrerai di sicuro una volta nel giro di un’intera vita. Spesso sempre più si confonde l’amicizia con la conoscenza, un amico non è certo uno con cui esci a fare una cena o una serata in discoteca. Un amico è ben altro, un orizzonte nella tempesta, una cioccolata calda il 31 di Dicembre, il primo fiore che spunta in giardino nel periodo della primavera. Un amico è chi ti sorprende, chi non ti giudica mai o mai si fa pregiudizi su di te, un amico è chi sa farsi carico della metà dei tuoi problemi ascoltandoli e che ti darà una mano ad uscirne. Un amico si espone per te, ti difende, indipendentemente dalla posta in gioco. Spesso gli amici che hai da piccolo e che credi ci saranno per sempre, sono i primi ad andarsene. E ti ritrovi magari dopo anni con una nostalgia pazzesca di quel periodo, di quell’equilibrio, di quella spensieratezza. Ma le persone sono cresciute, giustamente e non si è più bambini per cui chiunque voglia giocare è bene accetto. Chissà perché i grandi devono sempre chiedersi il perché di ogni cosa, scervellandosi per trovare motivi e giustificazioni quando prendere le cose così come sono, come si faceva da bambini, sarebbe molto più semplice. Sarebbe più facile e più bello se ancora si riuscisse a credere che qualche volta le cose vengono fatte solo per sentimento, per nostalgia. Trovare motivazioni scomode però, è molto più facile in generale che aprire il proprio cuore e la propria mente a qualcuno o qualcosa che dopo anni è tornato ad essere sconosciuto. Impossibile è sicuramente capire la mente e le reazioni degli individui ai sentimenti, alcuni si chiudono finendo per perdersi magari qualcosa che avrebbe potuto essere bello davvero, altri riescono semplicemente e serenamente ad aprirsi alla vita, pronti ad accogliere sorridendo tutto quello che succederà.

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